I Salesiani: Da Don Bosco a Brescia.
Idealmente la nostra storia inizia con il piccolo Giovanni Bosco (1815 – 1888), terzo di tre fratelli, che all’età di 9 anni fece un sogno, che ne ha guidato e ispirato la missione e il metodo educativo. La prima volta che venne usato il nome di “Salesiani”, con 4 giovani desiderosi di seguire le sue orme, fu il 26 gennaio del 1854: la fondazione della Congregazione avvenne il 18 dicembre 1859.
All’inizio l’opera di Don Bosco fece fatica a trovare un luogo stabile dove raccogliere i ragazzi dell’Oratorio, cosa che avvenne il 12 aprile del 1846. Già nel 1852 Don Bosco veniva nominato Direttore di tre Oratori a Torino.
Il 21 novembre 1925 arrivano a Brescia i primi due Salesiani di Don Bosco: don Deodato Giacometti, proveniente dalla vicina casa salesiana di Iseo, e don Enrico Casadio. Sono mandati dal successore di don Bosco, don Filippo Rinaldi (oggi beato) e a Brescia sono attesi da Mons. Bongiorni, parroco della parrocchia di San Nazaro, dal sacerdote diocesano don Schena e dal comm. Francesco Folonari.
Furono in modo particolare queste tre persone ad insistere presso il Vescovo e il Superiore della Congregazione perché i figli di don Bosco venissero a Brescia portando il loro carisma e il loro impegno a favore dei giovani e furono loro tre ad aiutare e sostenere i Salesiani fino alla fine della loro vita.
È del 10 luglio 1926 il decreto con cui il Vescovo consente che nella città di Brescia “sia eretta una casa salesiana per il bene delle anime e soprattutto dei giovani”.
La prima sede è la chiesetta di “Santa Maria in Silva” (popolarmente denominata “la Madonna dei custù”). Mentre i due salesiani si prendono cura spirituale degli abitanti della zona e soprattutto dei giovani (era stato fondato l’oratorio), gli amici e i benefattori che li hanno voluti a Brescia, si muovono per dare all’opera una sede più idonea e definitiva. “Il cittadino di Brescia” del 21 aprile 1926 registra la posa della prima pietra dell’opera salesiana, in via Bottonaga (successivamente via San Giovanni Bosco) nel quartiere che sta sorgendo alla periferia sud-ovest della città.
Sono poche case alternate ad ortaglie e campi coltivati, nel quartiere chiamato “Bottonaga”, località allora era disprezzata e sospetta.
Nell’ottobre del 1927 i Salesiani si trasferiscono nei locali della nuova Casa che comprende anche il Santuario di Maria Ausiliatrice inaugurato il 27 novembre dello stesso anno da Mons. Giacinto Gaggia e da don Filippo Rinaldi che vi celebra la prima messa.
Il lavoro della piccola comunità salesiana è sempre lo stesso: l’animazione pastorale del quartiere soprattutto attraverso l’oratorio che diviene centro di riferimento della gioventù della zona, coinvolta in molteplici iniziative ricreative e formative.
Nel 1932 il nuovo direttore dell’opera salesiana, don Agostino Desirello, inizia il primo nucleo delle scuole professionali con due piccole officine di falegnameria e tipografia e con lo studio del disegno.
Nella città di Brescia “sia eretta una Casa Salesiana per il bene delle anime e soprattutto dei giovani”.